Re Nudo 43 Perdono Felicità

In questo numero:
MAJID VALCARENGHI: Verso i cinquanta anni di Re Nudo / AURIN PROIETTI: Auro: Mio padre /  MAURIZIO ARMANETTI: Una persona se è felice perdona / SHAKTI CATERINA MAGGI: Il vero perdono ci rende liberi / ITALO BERTOLASI: Lo zen dell’acqua / VITTORIA MOLINARI FORNARI: Innamorati del corpo della madre / LIDIA FASSIO: Venere, l’archetipo dell’Amore / ALAN GREEN: On the way home / ELIZABETH RUSSO LAVIA: Il libro del sano pensiero / DAYA ELIANA ROTA: L’incontro col cavallo / SILVIA TURRIN: Ci credo, Ci riesco / MILENA SIMEONI: Mantra: suoni dell’anima / DOTT. MIRCO BINDI: L’alimentazione nella prevenzione del cancro
 

Perdono e felicità. Questo numero di Re Nudo affronta due temi che non tutti considerano fondamentali per chi ha intrapreso il percorso della ricerca di sé. Molti pensano che in fondo basta non serbare rancore, senza necessariamente perdonare chi ci ha ferito, o pensano che è più che sufficiente vivere serenamente senza volersi concedersi veri e propri momenti felici. In realtà perdono e felicità sono due opportunità per andare più in profondità in se stessi, andare a toccare qualcosa che è molto vicino al cuore. Se non porti più rancore verso qualcuno che ti ha ferito, facilmente vivrai uno stato di indifferenza verso quella persona, mentre il perdonare azzera ogni mediazione, fa piazza pulita e ti pone di fronte a chi ti ha ferito come persona nuova. Persona nuova a persona nuova.

Perché anche essere indifferenti verso qualcuno significa lasciar fuori il cuore, è una sorta di compromesso che facciamo con noi stessi.
Il perdono ti libera da qualcosa, ti fa sentire più leggero. C’è di mezzo il cuore.
Nello stesso modo accontentarsi di una vita serena significa accettare un buon compromesso con l’esistenza, pensando a quanti non hanno questa opzione, appesantiti da drammi e difficoltà di ogni tipo nel lavoro come nelle relazioni.
Un buon compromesso, ma sempre un compromesso.

Concedersi alla felicità o meglio a momenti di felicità poiché la felicità è un picco che non può essere costante, significa invece mettere in gioco i propri sentimenti, anche la conquistata serenità, perché a volte il vivere momenti felici può significare poi dover affrontare anche momenti infelici.
Osho ha perfino detto che “felicità è quando sei in sintonia con la realtà”. Che “la felicità è armonia tra te e il reale”. Il suo invito è seguire la realtà, entrare profondamente in essa, in armonia, essere pronto a dissolverti. Certo questa dimensione della felicità appare come qualcosa che ha anche fare con l’illuminazione ma ci dà la percezione di quanto sia importante il cercare di viverla. In questo numero troverete tanti e diversi contributi estremamente utili e stimolanti per aiutarci a vivere meglio e più intensamente.

 

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