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  1. Pino Verbari
    21 Febbraio 2013 @ 12:50

    Machiavelli, è sempre attuale, nel “Il Principe, scritto 500 anni fa, enuncia in modo icastico alcuni dei problemi che si ripercuotono ancora sulla nostra società in maniera ridondante
    La sensazione che avverto è la seguente: partendo dal presupposto, visto il passato che costituisce la certezza, nel ritenere che chi vale non serve, da fastidio, e chi non serve vale, il Machiavelli, nel giustificare un tipo di comportamento cautelativo, tipico di molti di noi, intravede, nel popolo, la teoria secondo la quale, molti sono portati a pensare che le cose del mondo siano governate dalla fortuna e da DIO e che questi uomini, con la loro prudenza non possono ne’ correggerle, ne’ porre rimedio, e preferiscono astenersi da giudizi per lasciarsi governare dalla sorte.
    Forse non conosce Seneca il quale sostiene che la fortuna non esiste perché si tratta solo dell’estro che incontra l’occasione.
    Quindi visto che la fortuna non esiste, io spero solo in Dio che ce la mandi buona.
    I nostri manager di estro ne hanno, purtroppo, da vendere !!!.
    Pensandoci bene, io, adesso, vedo solo quello che non c’è
    Questa sensazione l’avverto in tutto ciò che riguarda il sociale, dalla politica al lavoro e, pur sentendomi coinvolto un po’ più di tanto, a differenza dei molti che nemmeno se ne accorgono, mi esimo dal fare vitiperati commenti su occasioni, circostanze che, come mi disse una volta una donna in carriera, potrebbero rivelarsi probabilità, quasi sicuramente per una come lei, ma, devo anche ammettere che ha ragione nel suo modo di vedere le cose.
    Ecco: questo è uno dei tanti casi in cui il lavoro nell’occasione di !!! e la politica nella circostanza di !!!, potrebbero dare vita ad una probabilità di !!!.
    Solo per citare alcuni degli optional, ma credetemi, ce ne’ un altro che non cito per pudore e che va forte ai tempi d’oggi; spero di essermi spiegato.
    Che Dio mi aiuti e mi perdoni, perché queste sono bazzecole rispetto ai tanti problemi che ci attanagliano in questo mondo come le carestie, le guerre e le malattie, ma se ne parla anche, specialmente in ambienti, almeno a me, familiari .
    Ma ciò non toglie il fatto che molti comportamenti possono essere considerati alla luce dei peccati capitali quali, in primis, l’accidia
    Potrebbe sembrare un sermone ma è interessante sapere che è uno dei mali del nostro tempo. essa è inscindibilmente legata alla condizione di tutti noi umani.
    Si manifesta attraverso la noia, l’indifferenza, l’afflizione, e attraverso quello scoraggiamento che ci induce a lasciare perdere di fronte alle difficoltà…
    Altri elemento importante, almeno per come la vedo io, e, anche, per colpire nel segno, è la ricerca di una immagine propria per la quale si sprecano tempo, soldi e “dignità”.
    Ecco, questo è anche un caso in cui questa “dignità” è un frutto dell’accidia per paura di affrontare la vita con le sue frustrazioni e le sue prove, nella fuga di fronte a noi stessi e a ciò che percepiamo come vuoto.
    Chi è in preda all’accidia è nell’impossibilità di fare scelte durature, e ricerca emozioni sempre diverse, come se proiettasse la propria felicità in un altro tempo o in un altro luogo.
    Ecco, l’avverto particolarmente quando la nostra società é attraversata da nuove forme di insicurezza degli individui e di frammentazione dei rapporti interpersonali causate da trasformazioni sociali e culturali come i valori dei simboli nella vita pubblica, proprio quella scarsa difesa dei grandi valori che condiziona la vita della persona quali: il lavoro , la famiglia, la casa e la salute.
    Eppure, c’è chi trova comodo tutto ciò nel riconoscere in queste le cose di proprio interesse personale non badando ai problemi chi ci affliggono quasi come se loro facessero parte di un altro mondo.
    Ecco un esempio di grandi piccoli uomini.

    (Pino) Verbari

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