Può il lupo diventare vegetariano?
Il 12 Settembre 2010 Lodi Gyari, il capo della delegazione tibetana che dal 2002 sta cercando di aprire con Pechino dei negoziati sul problema tibetano, ha pubblicato sul quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post” un lungo articolo in cui chiedeva al governo della Repubblica Popolare Cinese di comprendere le buone intenzioni del Dalai Lama e ribadiva che i tibetani non vogliono mettere in discussione la sovranità cinese sul Tibet. Dopo essersi richiamato alla “coraggiosa visione” (boldness of vision) di Deng Tsiao Ping e Hu Yaobang, Lodi Gyari spiegava ancora una volta le posizioni del governo tibetano in esilio. “… abbiamo affermato in termini chiari e definitivi che cerchiamo solo una genuina autonomia all’interno del contesto della Repubblica Popolare Cinese, della sua costituzione e delle sue leggi”. E, per timore di non essere stato sufficiente chiaro, aggiungeva: “Abbiamo più volte ribadito che rispetteremo gli interessi fondamentali della Repubblica Popolare Cinese di sovranità nazionale e integrità territoriale, incluso il rispetto nei confronti dell’autorità del governo centrale aderendo al sistema dell’autonomia regionale”. Infine, il rappresentante del Dalai Lama terminava con un accorato appello ai dirigenti di Pechino affinché non perdano la preziosa opportunità che la proposta politica del Dalai Lama offre loro di risolvere una volte per tutte il problema del Tibet.
Leggi tutto